Agosto a lavoro? Non sempre è un male. Freelance e aziende sperimentano le ferie libere
19.08.2024
In Italia, le ferie sono un momento sacro. L'idea di prendere una pausa dal lavoro per godersi un po' di relax è sempre stata parte della nostra cultura. Con l'introduzione dello smart working, questa concezione sta cambiando. Non si tratta più solo delle classiche due settimane di agosto. Ora, grazie alla possibilità di lavorare da remoto, le vacanze possono essere distribuite in vari momenti dell'anno.
La flessibilità riduce l'esodo estivo
Questa flessibilità ha portato a una diminuzione dell'esodo estivo. Non si vedono più le lunghe code in autostrada o i treni strapieni. Molti italiani scelgono di fare weekend lunghi, unendo il lavoro da remoto al piacere di un soggiorno fuori città. Così, si evitano i rientri affrettati e le stressanti domeniche sera.
Ma non è solo una questione di comodità. È anche un cambio di mentalità. Le nuove generazioni cercano un equilibrio tra vita professionale e privata. Non vogliono più sacrificare il tempo libero per il lavoro. Vogliono godersi la vita, senza rinunciare alla carriera. Per questo motivo, quando scelgono un lavoro, danno molta importanza alla possibilità di fare smart working o di avere ferie flessibili.
La situazione in Italia
In Italia, abbiamo 22 giorni di ferie pagate all'anno, più 10 festività nazionali. Questo ci pone tra i primi posti in Europa per il numero di giorni liberi. Ma guardando agli Stati Uniti, vediamo una realtà diversa. Le ferie non sono garantite per legge e spesso si limitano a poche settimane all'anno. Tuttavia, anche in America qualcosa sta cambiando. Le grandi aziende tecnologiche stanno sperimentando modelli innovativi, come le ferie illimitate. Questo approccio permette ai dipendenti di prendersi tutto il tempo di cui hanno bisogno, senza preoccuparsi di esaurire i giorni disponibili.
Nel nostro Paese, questa tendenza sta iniziando a prendere piede. Le nuove professioni digitali e tecnologiche stanno rivoluzionando il concetto di ferie. Sempre più persone scelgono di andare in vacanza a luglio o in altri mesi, evitando così la folla di agosto. La "workation", ovvero l'alternanza tra lavoro e vacanza, sta diventando una pratica comune. Molti scelgono di lavorare da luoghi di villeggiatura, combinando il dovere con il piacere.
Il modo in cui concepiamo le ferie sta cambiando. Lavorare da remoto ci dà la libertà di gestire meglio il nostro tempo e di godere di una maggiore flessibilità. Questo cambiamento rispecchia una nuova visione della vita, dove l'equilibrio tra lavoro e tempo libero è fondamentale. E mentre il mondo del lavoro continua a evolversi, è chiaro che il futuro delle ferie sarà sempre più vario e personalizzabile.
I numeri
Secondo l’HR company Amajor, serve organizzazione e rispetto del worklife balance dei propri dipendenti per evitare episodi di burnout. Eros Peronato, CEO & Head of Passion di Amajor, ha dichiarato a Wewelfare: “Quasi Il 10% degli italiani lavora in vacanza e tra questi il 37% ricopre ruoli dirigenziali. Considerando che questa percentuale riguarda coloro che possono lavorare da remoto come impiegati e manager, si tratta di una percentuale non trascurabile. Dalle figure più junior fino ai dirigenti, il lavoro sta diventando quindi una prassi consolidata anche durante i momenti di pausa".
"Se da una parte questo denota un gran senso del dovere e vicinanza all’azienda, dall’altra il rischio che diventi una costrizione in grado di demotivare sul lungo periodo i collaboratori è molto alto. Con conseguente inclinazione verso fenomeni come il burnout e la ricerca di un nuovo impiego in grado di rispettare il work-life balance ricercato sempre più dai lavoratori e soprattutto dalle nuove generazioni – i professionisti di domani", conclude Eros Peronato.
Quattro consigli utili
Per invertire questa tendenza, tenendo sempre presente il worklife balance del personale, Amajor propone 4 consigli utili per riuscire a garantire il benessere dei propri collaboratori e rendere efficiente e proficua la propria attività.
1. Pianificare in anticipo. Non è sufficiente stilare un "piano ferie"; è importante anche stabilire in anticipo un programma condiviso tra tutte le persone coinvolte. Questo serve a organizzare meglio le attività durante l'assenza del dipendente, con scadenze prestabilite e identificazione dei compiti che possono essere rimandati a settembre.
2. Affiancamento del personale. Per gestire le ferie in modo efficace, è utile creare un sistema in cui un dipendente venga affiancato da un collega in vista del periodo di assenza. In questo modo, le attività possono essere gestite dal sostituto. È importante che i colleghi comunichino tra loro per proporre un piano di copertura e identificare eventuali punti critici, dando spazio a soluzioni creative.
3. Fornire indicazioni scritte ai colleghi. È consigliabile preparare una guida con le procedure da seguire in caso di emergenze. Questo documento può essere utile non solo ai colleghi, ma anche all'imprenditore stesso.
4. Le ferie come opportunità di crescita per l'azienda. Gli eventuali problemi riscontrati nell'implementazione di questi punti possono essere considerati un'opportunità per riorganizzare e dare nuovo slancio al ritorno dalle ferie.
Fonti
Il Messaggero: Con lo smart working (e non solo) addio alle ferie d’agosto