Le regole della casa
26.04.2024
Ogni spazio di coworking ha delle regole proprie, riguardanti la struttura stessa dell'edificio che ospita gli spazi e le aree specifiche. La presenza di stanze private o meno; la possibilità di prenotare sale riunioni; la cucina o il distributore; i servizi igienici unisex e il loro utilizzo. Senza essere noiosi, è però bene che ogni spazio riduca le proprie regole a un massimo di cinque-sette precetti e li renda espliciti, sia online che in uno spicchio ben visibile dei propri ambienti.
E se qualcosa non funziona? Anche se si nota un malfunzionamento di qualcosa che non ci serve in quel momento, è sempre bene segnalarlo allo staff del coworking, perché potrà venirti utile in futuro o servire a chi verrà subito dopo di noi. Segnalare problemi di manutenzione, problemi tecnici o qualsiasi altro problema riguardante lo spazio che utilizziamo aiuta a lavorare in un ambiente costruttivo.
Le otto regole auree del bon ton nel coworking
Analizzando suggerimenti e vere e proprie regole di senso comune pubblicate da tre colossi del settore, come We Work - che seppure in bancarotta ha segnato un’epoca - Garage Society e Sorted Square, è possibile ricavare un decalogo del bon ton per gli spazi di lavoro condivisi.
- Cortesia da buon vicinato
Sempre in cima alla lista. Salutare all’arrivo e alla partenza, sorridere, mantenere un atteggiamento amichevole, sono piccole attenzioni che aiutano un ambiente rilassato e positivo. Anche lasciare aperte le porte di spazi condivisi, perché una stampante può servire a tutti in qualsiasi momento, e non c’è bisogno di monopolizzare lo spazio in cui si trova. Un passo in più è quello di rendersi disponibili e offrire assistenza per un momento di difficoltà tecnica altrui. Sempre mantenendo i confini del buon vicinato.
- Pulizia e rispetto degli spazi
Uno spazio di lavoro ordinato è piacevole e contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro positivo. Pulite le aree comuni, come le cucine, i salotti e le sale conferenze. Evitate di lasciare oggetti personali sparsi sulle scrivanie.
- Gestione delle telefonate e dei rumori
Sembra banale, ma ci si raccomanda sempre di azzerare o abbassare al minimo suonerie, promemoria o sveglie. Allo stesso modo, è impraticabile gestire telefonate dalla propria postazione se questa non è progettata per permetterlo. In questo caso, e in base alle proprie esigenze lavorative, si consiglia di scegliere accuratamente le aree di lavoro adatte e di usare le stanze o le cabine preposte, se presenti.
- L’impegno delle sale riunioni
Esistono particolari figure di coworker che godono nel prenotare continuamente le sale riunioni per poter lavorare in team, anche quando non c’è una vera necessità. Questo atteggiamento fa scadere velocemente il valore di una piattaforma di lavoro condiviso ed è bene discuterne con tutti. Il concetto è quello di non abusare di questa possibilità, e comunque di tenerla occupata il meno possibile, cosa che potrebbe persino stimolare la produttività.
- Fare networking nel modo giusto
Una delle più grandi peculiarità del coworking è quella di fare incontrare diverse competenze e professionalità e farle dialogare tra loro, in modo da generare possibilità e collaborazioni potenzialmente a getto continuo. Ma approcciare qualcuno per realizzare qualcosa di nuovo o per scambiare anche delle vedute non è qualcosa che è sempre apprezzato negli orari di lavoro e di produttività. Ci si potrà sempre dare appuntamento in un secondo momento. Bisogna azzeccare i tempi giusti e la sensibilità dei propri interlocutori.
- Non mangiare nella propria postazione
Gli ambienti di lavoro, le singole postazioni, non sono pensate, spesso, per effettuare spuntini o pasti. Briciole, sporcizia, odori sgradevoli, non sono il massimo in questo tipo di ambienti. Consumare un pasto in modo appropriato e comunque altrove è una pratica salutare oltreché di rispetto per il prossimo.
- Odori forti
Non ci si pensa spesso, ma quando si lavoro a stretto contatto, utilizzare profumi forti, pungenti o particolarmente alcolici può nauseare chi ci è vicino. Lo stesso vale per i cibi, pensando ad esempio ai mandarini e alle arance. Optate per profumi delicati ed evitate di portare cibi troppo aromatici.
- Restare a casa quando si è raffreddati
Una pratica molto sviluppata all’estero, in particolare nei paesi asiatici ma non solo, è quella di non andare a lavoro, men che meno negli spazi condivisi, quando si è fortemente raffreddati, se non addirittura ammalati. Lo stress non farà bene a voi, che peraltro sarete anche contagiosi e potreste creare un danno di salute o comunque forti disagi agli altri. Abbiamo tutti imparato che esistono i soggetti fragili, diretti o indiretti.
Una questione di cultura, il consiglio dell’esperta
Forbes Italia ha pubblicato una lunga intervista all’esperta di bon ton, Elisa Motterle, proprio sulla questione delle buone maniere negli spazi di coworking. Il focus è sulle differenze tra l’Italia e l’estero. Gli Usa in particolare. Insieme ad accorgimenti che abbiamo ritrovato anche altrove, e a raccomandazioni riguardanti anche il dress code, lo spazio sottile tra gentilezza, pressione e molestie, ecco un passaggio che ci ha molto colpito.
"La cultura americana è molto pragmatica sul lavoro quindi avremo sempre delle procedure molto chiare che non si possono sgarrare mentre in Italia siamo più propensi a tollerare le incertezze, le procedure raramente sono formalizzate (...) Più che non rispettare queste differenze credo che quello che può veramente compromettere i rapporti professionali sia non esserne consapevoli. La cultura ci influenza molto più di quanto possiamo immaginare".
Fonti